Nel corso del XVIII secolo, la funzione del Teatro Regio di Torino era rappresentativa più che musicale. Le serate, riservate in modo quasi esclusivo al ceto aristocratico, erano innanzitutto occasioni mondane, in cui l’aspetto musicale giocava un ruolo secondario. Si scambiavano visite, si chiacchierava, si poteva anche bere e mangiare, prestando ascolto alla musica in modo intermittente, trascurando i recitativi per seguire le arie virtuosistiche presentate dai cantanti più celebri.
All’interno del teatro erano previsti la "Bottega de’ Rinfreschi", quella delle "Galanterie", che offriva tabaccheria e articoli di bigiotteria, e le "Camere pel Giuoco", dove il gioco d’azzardo aveva un volume tale da rappresentare una fonte di reddito non indifferente per l’amministrazione.
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